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LA VITA AL CENTRO

Antropocene – L’UOMO al CENTRO

Conosciamo tutti il racconto della Bibbia nel quale Dio, dopo aver creato l’uomo gli da potestà su ogni cosa con il compito di moltiplicarsi e riempire la terra.


1 Dio benedisse Noè e i suoi figli, e disse loro: «Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra. 2 Avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi sono dati in vostro potere con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. 3 Tutto ciò che si muove e ha vita vi servirà di cibo; io vi do tutto questo, come l'erba verde; 4 ma non mangerete carne con la sua vita, cioè con il suo sangue. 5 Certo, io chiederò conto del vostro sangue, del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto a ogni animale; chiederò conto della vita dell'uomo alla mano dell'uomo, alla mano di ogni suo fratello. 6 Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell'uomo sarà sparso dall'uomo, perché Dio ha fatto l'uomo a sua immagine. 7 Voi dunque crescete e moltiplicatevi; spandetevi sulla terra e moltiplicatevi in essa». [Genesi cap. 9]


Questo secondo i calcoli di studiosi della Bibbia accadeva circa 5.832 anni fa. Se compariamo questo periodo con i calcoli fatti dagli antropologi, riguardo alle prime presenze di Homo Habilis (che viene prima dell’Homo Erectus, del Neanderthal e del Sapiens) datate a circa 2.500.000 anni fa, ci accorgiamo che tutta la storia dell’uomo moderno narrata dalla Bibbia si sviluppa in un tempo che rappresenta lo 0,2% della presenza dell’uomo sulla terra.

Se guardiamo invece alle ere geologiche, definite attraverso la stratigrafia della crosta terrestre, e rapportiamo l’intera esistenza della terra alle 24 ore del giorno, il quaternario, il periodo geologico in cui viviamo oggi, rappresenta solo 17 secondi della giornata di 24 ore.

I cambiamenti che i geologhi sono in grado di distinguere sulla crosta terrestre, sono avvenuti a causa di forze telluriche e metereologiche che si sono susseguite nel corso di milioni se non miliardi di anni. Solo negli ultimi 3.000 anni, sulla terra è apparso un fenomeno chiamato UOMO, che attraverso la sua tecnologia è stato in grado di produrre sulla terra sconvolgimenti e cambiamenti simili a quelli generati da fenomeni naturali. È per questo che gli studiosi Crutzen e Stoermer nell’anno 2000, coniano il termine “Antropocene” per indicare l’epoca geologica in cui, non erano più le forze naturali a determinare i cambiamenti significativi del pianeta terra, ma era l’uomo che era diventato capace di attuare trasformazioni, mai state possibili a nessuna creatura che aveva abitato il pianeta Gaia in precedenza.

Q uesti due fattori: la tradizione religiosa e la potente tecnologia umana, hanno determinato la concezione oramai diffusa a livello di coscienze individuali e collettive, che il nostro mondo sia di natura “antropocentrica”. Vale a dire che l’uomo ne è il centro e ne è il Dominus incontrastato.

Fa meraviglia che in tempi che rapportati all’esistenza della terra, possono essere considerati solo attimi fugaci, l’uomo sia riuscito ad imporre al pianeta il suo pieno controllo, ponendosi al centro dell’esistenza della sua specie ma anche di tutte le altre specie che abitano la terra.


Solo molto recentemente le scienze ambientali e climatiche hanno iniziato a contestare questa evoluzione esplosiva dell’uomo, che prima di esse veniva, ed in molti ambiti viene ancora, considerata positiva. In tempi recenti si è iniziato a scoprire che la capacità del pianeta di rigenerare le risorse consumate dall’uomo era insufficiente a seguire i consumi di risorse determinate dalla presenza dell’uomo. Oggi ogni anno, si calcola il giorno del “sovraccarico della Terra” (Earth Overshoot Day) che nel 2021 è stato 29 luglio. Questo è il giorno in cui noi esseri umani abbiamo esaurito tutte le risorse biologiche che il pianeta genera e che dovrebbero bastarci per tutto l’anno. Se nel 1970, questa data cadeva al 31 dicembre possiamo dire che in quell’anno tutta l’umanità consumava interamente le risorse rigenerate dal pianeta, ovvero il pianeta era in equilibrio. Oggi l’umanità consuma praticamente 1,75 volte le risorse che il pianeta ci mette a disposizione, tenendo conto però di una grande disparità geografica che genera un consumo di 5 pianeti l’anno negli USA, di 2,8 in Italia e di 0,8 in India.


Tutto questo perché l’uomo si è messo al centro legittimando le sue azioni tramite il mandato religioso e tramite la potenza tecnologica conquistata, consumando misfatti e stravolgimenti per mezzo di un antropocentrismo sfrenato.

Le scienze sociali, ambientali e climatiche, hanno oramai accertato, che questo percorso antropocentrico dell’uomo ha portato al depauperamento della biodiversità, all’alterazione dei fenomeni climatici, alla diseguaglianza della ricchezza fra gli uomini, che stanno progressivamente e velocemente erodendo la possibilità di sopravvivenza della specie sul pianeta, al punto che siamo già entrati nella sesta estinzione di massa. Entro la fine del secolo, l’umanità vedrà ridursi sia le condizioni climatiche che rendono possibile la vita e sia la disponibilità di cibo che oggi alimenta una popolazione che si avvicina agli otto miliardi di umani.

Oggi si fa tanto parlare della riconversione ecologica, necessaria per invertire la tendenza al disastro e si fanno piani per ridurre il riscaldamento ambientale e riconvertire le fonti energetiche fossili con fonti più sostenibili. Non si parla affatto dell’antropocentrismo sfrenato che è stato la causa di questa insensata corsa alla crescita infinita.

Solo pochi illuminati, iniziano a pensare, che il cambiamento non può avere successo se non si spodesta l’uomo dalla sua posizione centrale nell’universo e si mette al suo posto, la VITA al centro.

Se la vita è al centro, l’uomo non ha più la podestà sulla vita degli animali, delle piante e dell’ecosistema in genere. Se la vita è al centro, come è stato per tutti i milioni di anni in cui l’uomo non abitava il pianeta terra, il pianeta rimane in equilibrio e nessuno minaccia la sua esistenza. Il rispetto della vita, in tutte le sue manifestazioni, è l’elisir di lunga vita che può rendere possibile la rigenerazione del pianeta Gaia e dei suoi abitanti.


Il principio Biocentrico – LA VITA al CENTRO

Uno dei primi esploratori del BIOCENTRISMO, vale a dire del pensiero che pone la vita come il centro dell’universo, è stato lo psicologo ed antropologo cileno Rolando Toro Araneda che negli anni compresi fra il 1968 ed il 1973 inizia le sue prime esperienze con Biodanza (all’epoca chiamata Psicodanza), basata sul concetto Biocentrico. Secondo questa sua teoria, tutto ciò che esiste nell’Universo: elementi, stelle, piante, animali e esseri umani sono componenti di un sistema vivente più grande. L’Universo esiste perché esiste la vita e non il contrario. Le relazioni di trasformazione materia-energia sono stadi di integrazione ed evoluzione della Vita.


L’Universo nella sua totalità può essere quindi percepito come un sistema vivente, come un organismo creatore della Vita. All’interno di questo Universo la Vita si esprime secondo un’infinità di forme.

Il Principio Biocentrico definisce un Universo percepito come un sistema vivente. Il regno della Vita abbraccia molto più che gli animali, le piante e l’uomo. Comprende tutto ciò che esiste, dai ”neutrini” fino ai “quasar”, dalla pietra fino ai pensieri più sottili. Tutto fa parte di un fantastico orologio biologico.

Questo pensiero, applicato al sistema Biodanza di Rolando Toro Araneda, consente alle persone che lo praticano di riabilitare i propri comportamenti, adeguandoli al biocentrismo piuttosto che ad un antropocentrismo deleterio. Essa propone un processo di integrazione che si attua mediante la stimolazione delle funzioni primordiali della connessione con la vita, che permette ad ogni individuo di integrarsi con se stesso, con la specie e con l'universo.

Cambiare quindi si può … se si pone la VITA al CENTRO.

Lo possiamo fare tramite la Biodanza di Rolando Toro che per prima ha percepito la centralità della vita, o attraverso tutta una serie di discipline olistiche che più recentemente hanno ridato alla vita il posto che gli spetta.

Possiamo riconvertire i sistemi energetici, possiamo attenuare il riscaldamento globale ma senza questo cambiamento, che mette la VITA al centro, per l’umanità non c’è speranza.


Maurizio Mastrogiovanni – operatore di Biodanza

e-mail: mmbluekite@protonmail.com

cell.: 392 7496772


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