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Ipnosi: un viaggio nel (pro)fondo della mente

Praticata nell’antichità, a scopi magici o rituali, l’ipnosi si è affermata come psicoterapia negli ultimi 20 anni. Secondo Milton Erickson, l’ipnosi è solamente una condizione naturale che si verifica spontaneamente in diversi momenti della quotidianità. Questo vuol dire che in pratica è un’esperienza normale con cui ci imbattiamo tutti i giorni. Ad esempio quando leggiamo un romanzo che ci appassiona o quando sogniamo ad occhi aperti, siamo concentrati e assorti a tal punto che non ci accorgiamo di quello che ci succede intorno e perdiamo spesso la cognizione del tempo.
Se effettivamente la guardiamo così, ci rendiamo conto di quanto può essere diversa rispetto a quello che si vede, si legge e si ascolta alcune volte sull’argomento. In molti anni che faccio questo lavoro ho trovato pensieri contrastanti sull’ipnosi: alcuni ne sono affascinati, altri ne hanno una paura grandissima, altri non la conoscono molto…
Sarà che sull’argomento si è parlato e … sparlato: è stata usata per fare “show” e far credere che grazie all’ipnosi chi è ipnotizzato non ha coscienza ed è in balia di un ipnotista, che può far di lui ciò che vuole, manipolando la sua volontà e approfittandosene. Questo ha fatto si che molte persone avessero pregiudizi e/o paure e la convinzione che l’ipnosi fosse una specie di magia, attuata con artifici misteriosi.
Se andiamo su internet troviamo di tutto, come farla, quanto è potente, focalizzando l’attenzione sulla sua capacità di persuasione e di potere, “io posso e tu fai”. Fortunatamente si trovano anche tante letture interessanti sull’argomento.
L’ipnosi a cui mi sono approcciata è uno stato mentale e si lavora sull’inconscio, o meglio “con”. Milton Erickson diceva che l’inconscio è il fondo della mente, cioè il magazzino infinito, che conosce e sa tutto di noi e quindi anchele nostre risorse, potenzialità e capacità creative, consapevoli e non, a cui possiamo attingere per risolverele nostre problematiche (fisiche, disagi, peso, ecc) e per evolvere e crescere, migliorare performance ripristinare equilibrio e benessere.
Il suo obiettivo è quindi di accedere all’inconscio dove sono raccolte tutte le esperienze e le informazioni apprese nel corso della vita per poi arrivare allo scopo che vuole raggiungere la persona.
In merito a questo, alcune cose importanti dell’ipnosi che vorrei sottolineare sono che l’ipnosi si fa dove il cliente vuole ed è motivato. Non si può infatti costringere una persona a comportamenti contrari ai suoi principi morali o mandarla in trance senza il suo consenso.
La persona durante questo procedimento si trova in uno stato di profonda rilassatezza, detta trance, e non è totalmente estraniata dall’ambiente, rimane cosciente e sente ciò che succede partecipando passivamente al processo, ma rimanendo comunque sveglia.
Tutto il processo avviene in maniera appunto “inconscia”, cioè senza far emergere alla consapevolezza le vere motivazioni (cioè i perché) che ci stanno dietro, evitando ad es. traumi che sono stati rimossi (e se sono stati rimossi ci sarà un bel motivo!). Questo è fondamentale per 2 motivi: uno la persona non soffre; e secondo conoscere il perché di un certo problema non è fondamentale per la sua risoluzione. Molta gente crede che al cambiamento debba essere associato il dolore, ma non è così ed evitiamo di confrontarci con resistenze, convinzioni, giudizi.
In conclusione si può affermare che l’ipnosi nonostante sia uno strumento meno teatrale, è più rispettoso dell’individuo e soprattutto molto efficace.
Auguro a tutti un Felice Natale pieno di consapevolezza, crescita e benessere
Elisabetta Cavicchioli, psicologa, counselor e coach tel. 3343463772
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