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IL CORPO CI PARLA: LO STRESS

Oggigiorno si sente parlare spesso di “stress”. Ormai è una parola di uso comune: talmente comune da saltare fuori in una moltitudine eterogenea di casi nei quali determinati stati d’animo si acuiscono.
Ma non tutti sanno che esistono due tipi di stress: “buono” (o positivo) e “cattivo” (o negativo).
Nella vita quotidiana li ritroviamo entrambi. Lo stress fa parte della vita ed ha un forte impatto sul corpo e sulla mente. Imparare a gestirlo è importante per prevenire eventuali “danni”, serve consapevolezza.
Analizziamo insieme i due tipi di stress:
lo stress buono è un campanello d’allarme nelle situazioni di pericolo che possiamo incontrare in ogni momento della giornata: in un certo senso ci salva la vita; ci fa reagire con più rapidità a tali situazioni; aumenta l’energia e la prestazione mentale. Oppure è una spinta interiore per dare il meglio di noi stessi di fronte alle normali situazioni della vita come un esame, un colloquio di lavoro o una gara sportiva.
Lo stress buono è una spinta motivazionale ed è legato all’istinto di sopravvivenza, al meccanismo “attacco/fuga”, che ha permesso alla specie umana di mantenersi in vita nel corso dei secoli.
Possiamo definire lo stress buono (o positivo) come “funzionale alla sopravvivenza”. Tale stress scompare quando scompare anche la situazione di pericolo che lo ha generato.
Diventa stress cattivo quando lo stato di tensione permane anche in seguito allo scampato pericolo.
Restando in questa situazione di iperattività e tensione fisica e mentale, lo stress diventa dannoso. Quando non riusciamo a gestirlo, influenza la nostra quotidianità, diventa cronico ed ha effetti debilitanti sull’organismo. Ciò può avvenire dopo anni di accumulo ed ha un grosso impatto su di noi.
Il continuo stress può portare a percepire malessere psicofisico, stanchezza, disagio. Possono insorgere anche malattie psicosomatiche dovute ad un indebolimento del sistema immunitario. Ha conseguenze sul nostro benessere in generale: respirazione anormale e irregolare, tensione muscolare, complicazioni a livello gastrointestinale, ecc..
Bisogna perciò evitare che uno stato acuto di stress di breve durata diventi stress cronico prolungato per lungo tempo.
Possiamo concludere quindi che sia lo stress positivo che quello negativo producono i loro effetti: quelli del primo aiutano a superare momenti complicati; quelli del secondo rischiano di provocare danni anche importanti.
La terapia craniosacrale può dare un grande supporto a questo disagio.
Per informazioni cell. +39 331 255 4138